Prosegue la collaborazione tra Inner Club Wheel Terrae Sinus e associazione ”Nautilus Sant’Erasmo”

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Partecipata la lezione di pronto soccorso e la presentazione del progetto di catamarano per disabili.

Il sole a baciare la giornata, il mare a comporre la cornice dell’evento tenuto a Sant’Erasmo per la cerimonia di consegna, da parte del Club Inner Wheel Terrae Sinus, di una cassetta di pronto soccorso all’associazione “Nautilus Sant’Erasmo”.

Una mattinata veramente particolare durante la quale, aiutato da alcuni supporti visivi, il dott Giuseppe Amella ha impartito a tutti i presenti le nozioni di base del corso di primo soccorso teorico.  Non poteva mancare la parte pratica che, con l’uso dei manichini adulto e lattante, ha permesso di capire come potere attivarsi in situazioni di emergenza.

«È stata un’iniziativa coinvolgente dall’inizio alla fine – afferma Tata Failla, presidente del Club Inner Wheel Terrae Sinus – che ci ha aiutato a capire come riuscire ad andare in aiuto nei casi in cui l’immediatezza fa la differenza. La collaborazione con l’associazione si sta rafforzando sempre di più dimostrando che, quando le intenzioni sono a fin di bene, si costruiscono ponti che guardano al futuro in maniera differente».

Una mattinata di pura sinergia alla quale, insieme alla presidente del Club Inner Wheel Terrae Sinus, sono state presenti: la vicepresidente, Rosalba Bommarito; la segretari,a Maria Grazia Catarinicchia; l’addetta ai servizi internazionali, Serenella Munacò; la segretaria, Maria Grazia Catarinicchia; la tesoriera, Piella Orlando, e la socia Lucia Tottoilmondo che, su impulso sulla precedente presidente, Tina Thomsen, ha fatto da ponte con l’associazione presieduta da Santi Gatto, presente all’iniziativa insieme al socio Ferdinando Giordano.

Grande entusiasmo nel momento in cui è stato donato al dott. Amella il gagliardetto del Club, concludendo la mattinata con la presentazione, da parte di Gatto e Giordano, del futuro progetto futuro consistente nella realizzazione di un catamarano per portatori di handicap che consentirebbe di far vivere la bellezza del mare anche a chi soffre di una qualunque disabilità.

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Author: Redazione

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