Maleficent – Signora Del Male

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Regia di Joachim Rønning. Un film  con Angelina Jolie, Michelle Pfeiffer, Elle Fanning, Sam Riley, Imelda Staunton, Juno Temple.

Titolo originale: Maleficent – Mistress of Evil.

Genere Fantastico – USA, 2019, durata 118 minuti.

Uscita cinema giovedì 17 ottobre 2019 distribuito da Walt Disney.

 

A distanza di 5 anni dal buon “Maleficent”, Angelina Jolie torna a vestire i panni della celebre strega Malefica. In questo nuovo capitolo, Aurora e Filippo decidono di sposarsi, e il loro matrimonio, dovrebbe unire sia terre che regni magici e umani.

Il pessimo rapporto che si crea però tra Malefica (a tutti gli effetti madre di Aurora) e la consuocera Ingrid (Michelle Pfeiffer), provoca molti problemi, a tal punto da scatenare una battaglia.

Questione di punti di vista? Non è facile per me scrivere di questo nuovo capitolo, in quanto reputo “La bella addormentata nel bosco” l’assoluto capolavoro della Disney, un cartone animato che amo, col quale sono cresciuto e che ad oggi stesso, non manco di rivedere almeno 2-3 volte all’anno. Da un lato quindi, mi fa piacere che la Disney non abbia più di tanto clonato il cartone animato, trasformandolo in un action movie come sta voracemente facendo con gli altri: “Aladdin”, “Il re leone”, “La bella e la bestia” e a breve anche altri, dall’altro però non posso non constatare di aver assistito ad un obbrobrio.

Dal punto di vista appunto di un adulto cinefilo, senza nessuna presunzione di essere un critico, questo “Maleficent- Signora del male” è uno dei film più brutti che abbia mai visto. A prescindere dalle aspettative, il legame ed il fatto che il primo capitolo “Maleficent” non mi sia dispiaciuto, stavolta, a parte il solito carisma di Angelina Jolie, non c’è nulla da prendere. La storia si trascina con una stanchezza incredibile, la fotografia specie nelle sequenze in brughiera è inguardabile come le imbarazzanti fate, stupide, inserite a casaccio nella storia e nemmeno lontanamente paragonabili alle fantastiche Flora, Fauna e Serena. La regia affidata stavolta a Joachim Ronning (Pirati dei Caraibi- La vendetta di Salazar) non spicca in nulla, ma è comunque il minore dei mali, la sceneggiatura scontata e prevedibile già dal primo quarto d’ora, da l’idea di ripescare dai film fantasy anni 80 fino ai più moderni, nulla di nuovo.

Notavo inoltre come la Disney, nel caso di questi due capitoli, sia passata da un eccesso all’altro, facendone un primo (che pur avendo non pochi difetti) sembrava rivolto ad un pubblico adulto, e trovava il suo punto forte nell’originalità e la profondità della storia, a questo secondo palesemente rivolto ai bambini, e proprio i bambini infatti (tornando al punto di vista sul quale mi interrogavo prima) sono gli unici che potranno al limite godere di questo lungometraggio, non avendo giustamente! alcuna pretesa se non quella di passare piacevolmente 2 ore.

Concludo segnalando con dispiacere che nonostante la spasmodica attesa quinquennale, nel secondo tempo ho anche sonnecchiato un pò.

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