Siamo programmati all’attaccamento e all’amicizia

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Ciò che lega le persone è condividere una o più esperienze dense di emozioni. Alcuni soggetti attraggono più di altri perché hanno qualcosa di indefinibile nel loro modo di essere, di fare, nei tratti somatici. Si chiamano risonanza e rispecchiamento

Con amicizia, da un punto di vista clinico, si indica un tipo di legame sociale accompagnato da un sentimento di affetto vivo e reciproco tra due o più persone che accende la mente e spegne l’inconscio, direi, per certi versi. Di tutti i beni che possiamo accumulare l’amicizia, che resti su di un piano di conoscenza o arrivi a liquefarsi dopo un po’ di tempo, è la massima ricchezza accumulabile che contribuisce alla sopravvivenza psicofisiologica ma anche alla sopportazione e accettazione dei vari eventi più o meno tragici o difficili che attraversano la propria vita. Con gli amici accanto tutto è diverso, assume altri connotati ed è più “easy”.

L’amicizia è una forma di amore che modifica il proprio atteggiamento nei confronti degli altri, caratterizzandolo con una rilevante carica emotiva. Viene soddisfatto un bisogno fondamentale dell’essere umano che è di non essere soli, di appartenere a un gruppo di pari, di potersi aggregare.

I ricercatori di Harvard hanno fotografato cosa accade nel cervello quando pensiamo a un amico. In pratica, una parte del cervello si illumina ed è proprio quella che consente l’empatia: si è così più predisposti a immedesimarsi per comprendere i sentimenti e le azioni dell’altro. Quello che attiva questo programma di attaccamento che viene definito “amicizia” è il condividere esperienze. Capita che la persona che ritenevamo amica, improvvisamente e contro la nostra volontà, si rivela un amico infido e meschino. Abbiamo di certo condiviso esperienze, belle o brutte, confidenze, più o meno intime e, tolto il prosciutto dagli occhi, resterebbe la delusione e l’amarezza ma non deve essere così. Come ho detto nel precedente articolo, non si deve demonizzare o condannare chi è subdolo o narcisista patologico, perché anche lui è stato predisposto geneticamente ad avvicinarsi a noi per insegnarci qualcosa tanto è vero che, se ci siamo resi conto di averne sottovalutato le tendenze teatrali e manipolative, è indice che il nostro risveglio è iniziato o avvenuto che è una delle ragioni per cui abbiamo bisogno degli amici. Perché disperare? Il mondo è pieno di anime ben più affini alla propria.

In qualunque tipo di rapporto, ciò che lega le persone è condividere una o più esperienze dense di emozioni. Alcuni soggetti, però, ci attraggono più di altri perché hanno qualcosa di indefinibile nel loro modo di essere, di fare, nei tratti somatici. Si chiamano risonanza e rispecchiamento nel senso che richiamano alla memoria, senza alcuna consapevolezza, esperienze lasciate inconcluse, figure significative dell’infanzia o “fantastiche”, sognate, anelate e, per alcuni versi, anche invidiate o ammirate.

Questo mette in risalto l’importanza della mentalità sociale e l’esistenza di un atteggiamento involontario che, secondo la ricerca pubblicata su “Journal of Neuroscience”, dispone l’essere umano a comprendere meglio gli individui per cui si prova una qualche forma di affetto e simpatia. La risposta celebrale nella regione della corteccia mediale anteriore, in altre parole, è la familiarità e non la somiglianza in fatto di trascorsi e comportamenti. L’amicizia si crea laddove esistono delle firme neuronali e biologiche pre-esistenti, inerenti opinioni, interessi e valori. C’è chi parla di veri e propri contratti stipulati prima della nascita e chi può dire il contrario? I cervelli degli amici, quindi, si somigliano e si sviluppano allo stesso modo, nel tempo, pur rimanendo tra loro diversi. Questo presupposto neuronale, forse, spiega come mai alcune amicizie siano di breve durata (Ghisleni, Rebughini).

Se una persona è in sintonia con un’altra l’organismo umano secerne ossitocina, inibisce lo stress, la paura e favorisce l’amicizia oltre ad aumentare la capacità di comprendere i sentimenti dell’interlocutore. Molte fobie possono essere superate in gruppo. Una ragazza non faceva più determinati esercizi fisici che includevano l’uso dei polsi perché aveva subito una violenza fisica da parte del fratello diversi anni prima che aveva provocato delle microfratture non adeguatamente curate. In gruppo non ebbe il coraggio di lamentarsi e di astenersi dall’eseguire gli esercizi uguali per tutti e così ha vinto quella che era più una “paura che le facessero male”. Stesso discorso per un paziente che non riusciva a nuotare al largo. Doveva vincere la talassofobia nata in seguito a un evento che lo vide vittima della forza delle onde: anche lui ha dimenticato questa spiacevole emozione e ha ripreso a nuotare tranquillamente grazie alle escursioni marine in gruppo.

Gli ormoni della felicità sono importanti regolatori dell’umore e sono le molecole che favoriscono il legame di bonding (parentela) o attaccamento importante nella formazione di legami saldi e giocano un ruolo nell’instaurazione di rapporti di fiducia tra le persone.

Io resto convinta, anche se relativamente, del fatto che si tratti di un raffinato e complesso programma evolutivo. Siamo niente di meno che dei computer. Parte della realtà si chiama non-fisica, intelligenze superiori, frequenze vibrazionali.

Laura Valenti
Author: Laura Valenti

Laura Valenti è Psicologa clinica, Scrittrice, Aforista, Artista e Ghost writer e/o correttrice bozze. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui “Diritti negati” e “La Repubblica”. Cura la rubrica “Liberi Nobili” nel quotidiano online “IlSicilia.it”. Con l’Armando Editore (2007) ha pubblicato il volumetto Per un mondo a misura di adulto e bambino, cui è seguito Come me ( 2008). Entrambi sono patrocinati dall’UNICEF. Nello stesso anno è uscito il romanzo psicologico Ziza (ed. in proprio). Questi ultimi volumi sono i primi di una collana dal titolo Questo non si dice e quello non si fa. Dal 1997 si occupa di Ghost Writing trascrivendo convegni e redigendo per altri articoli, relazioni, discorsi, biografie, libri di medicina, architettura, etc.. È esperta di tecniche di rilassamento mentale (WILDE SYSTEM) e potenziamento cognitivo-affettivo-relazionale con l’ausilio di test psicometrici. Ogni tanto si diletta a creare abiti, scarpe e oggetti/mobili di arredo per la casa e l'ufficio.

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