505 Views

E Niko Pandetta ha fatto parlare di sé anche per una rissa con sparatoria avvenuta all’esterno di una discoteca di Catania, nella zona del porto. Per quella vicenda il trapper è finito nel registro degli indagati: secondo l’accusa il cantante, in seguito ad uno show bloccato, avrebbe fomentato uno scontro tra due gruppi di giovanissimi legati ai clan mafiosi.
Pandetta ha nel suo repertorio “testi a favore della mafia” e per questo si è visto annullare numerosi concerti.
Frasi inneggianti a “Zio Turi”, messaggi fuorvianti e fortemente diseducativi che fanno esplicito riferimento ad azioni criminose e contesti delinquenziali tipici di organizzazioni criminose di stampo mafioso.
“Siamo sempre più convinti – commenta la notizia della conferma della pena Maricetta Tirrito, portavoce del Comitato Collaboratori di Giustizia – che questo esponente neomelodico rappresenti un modello diseducativo per i tanti giovani che lo seguono e che sia necessaria una legge ad hoc contro chi appoggia in questo modo la mafia”.






