Le vie dei tesori apre le porte di undici luoghi mai visti

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La nona edizione, promossa dall’Università di Palermo, al via dal 2 ottobre. In cinque weekend 63 siti aperti

Una camera da letto di Palazzo Conte Federico
Una camera da letto di Palazzo Conte Federico

E’ un gigantesco contenitore culturale in cui la città può ritrovare se stessa, tra mille angoli segreti ricchi di bellezza e di storia. Un palinsesto capace di svelare quest’anno ben 11 tesori inediti o perennemente chiusi al pubblico, dalle cupole alle dimore aristocratiche, dalle chiese agli oratori, dalle catacombe ai graffiti custoditi in una dimora privata, e attrarre nel circuito musei  e spazi già rodati che aderiscono per la prima volta all’iniziativa. E’ la nona edizione de “Le vie dei tesori”, promossa dall’Università di Palermo è pronta a partire e dal 2 ottobre al primo novembre, per cinque weekend con 63 siti aperti con visite guidate curate dagli Amici dei musei siciliani, 130 passeggiate urbane, 52 eventi connessi all’identità dei luoghi con giornalisti, scrittori, registi e musicisti e 50 laboratori per ragazzi che educano all’arte e alla creatività.

Ecco allora gli “inediti” tutti da scoprire: le semisconosciute catacombe di San Michele Arcangelo, nel complesso sotterraneo di Casa Professa, la “camera dello scirocco” di villa Naselli Alliata, in via Ambleri, il cinquecentesco palazzo Bonocore in piazza Pretoria, recentemente restaurato e ricco di affreschi, quadri, saloni, di cui si vede il piano nobile, il catalano palazzo Forcella De Seta, che al piano nobile con la sua grande galleria si dispiega come una sorprendente piccola Alhambra, palazzo Conte Federico in via Biscottari, con la sua torre a due bifore, una normanna e l’altra aragonese; e ancora la “camera delle meraviglie”, una stanza di decori arabi nella casa privata Cadili-Giarusso in via Porta di Castro, l’ex ospedale Fatebenefratelli (oggi ospita il liceo “Croce”), con la sua Sala grande e la magnifica raccolta di affreschi, incorniciati dal soffitto a cassettoni. Ci sono anche la cinquecentesca chiesa di Santa Maria del Piliere, (piazzetta Angelini) dove fu scoperto un pozzo di acque miracolose, la chiesa dell’Origlione, scrigno di tesori secentesco dotato  di un camminamento sui palazzi vicini dal quale le monache benedettine potevano raggiungere la loggia sul Cassaro. Infine l’oratorio dei santi Pietro e Paolo in via Matteo Bonello con gli stucchi del Serpotta.

Accanto a questi, tanti luoghi che aderiscono per la prima volta come palazzo Branciforte, villa Zito con la pinacoteca, villa Whitaker, la Magione, il Palazzo di Città, i mosaici della villa romana di piazza della Vittoria,  la cripta e il tesoro della Cattedrale, l’Ecomuseo del Mare, il teatro Politeama, il Montevergini e palazzo Ajutamicristo  con la collezione di materiali lapidei. Escono momentaneamente dal circuito lo Steri con le carceri dell’Inquisizione, ma lo Steri sarà comunque ampiamente fruibile con il ricco cartellone degli eventi, come quello del 2 ottobre nella sala Magna, dedicato al recupero  del “soffitto delle meraviglie”. Tra gli altri appuntamenti, il 3 al teatrino dei Figli d’arte Cuticchio con “Pupi, cunti e altre storie”, “Il fado e le musiche da barberie”, incontro- concerto con i Lavoisier e la compagnia di canto  popolare favarese, “Il mio Teatro dei sensi” con il regista colombiano pluripremiato Enrique Vargas al Montevergini l’11 ottobre, solo per citarne alcuni. Tra gli ospiti coinvolti, Gian Antonio Stella, Marco Belpoliti, Simonetta Horny, Claudia De Lillo, Andrea Purgatori.
Dodici gli itinerari che s’intrecciano e arricchiscono il circuito, come Palermo dall’alto,  i Luoghi del mistero, la Città sotterranea, il Viaggio nella natura, le chiese di Serpotta e Borremans, Le tracce degli Ebrei, l’Eredità arabo-normanno, Ville e Palazzi, Percorsi della scienza, le Vie dei teatri, La Belle Epoque, Musei e archivi.

Forte dei numeri della scorsa edizione, con 110 mila visitatori in 12 giorni, la curatrice Laura Anello spiega che «questa è una manifestazione nata nel 2006 dalla passione di giornalisti, scrittori e docenti universitari che avevano voglia di fare davvero qualcosa per questa città.  Oggi “Le vie dei tesori” è diventato un grande festival che in 9 anni ha messo a regime 80 tra istituzioni pubbliche, e associazioni private e coinvolge nella grande macchina organizzativa ben 200 volontari, tutti giovani universitari e laureati». Un dato non indifferente, se si considera che al netto del sostegno dell’assessorato regionale al Turismo e ai Beni culturali per la campagna pubblicitaria e dell’Autorità portuale, che ha acquistato 800 biglietti per i crocieristi, la manifestazione è auto sostenuta.

Arte, scienza e natura i fili conduttori della nuova edizione che si caratterizza anche per la nuova formula 2.0: per le visite guidate non occorre prenotare, basta andare su www.leviedeitesori.it  e acquistare direttamente i coupon dotati di QRcode (quello da 10 visite costa 10 euro), stamparlo e portarlo con sé all’ingresso. Stessa cosa per le passeggiate, che sono da prenotare, mentre gli eventi, per la maggior parte, sono a ingresso libero.

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