Evento speciale 20-22 febbraio per La primavera della mia vita
Colapesce Dimartino non si fermano più. Dopo il festival di Sanremo, dal quale sono tornati con il Premio della Critica Mia Martini e con Premio Sala Stampa Lucio Dalla per il brano Splash, sono pronti a partire con una nuova avventura cinematografica stavolta.
Il duo di Musica Leggerissima debutta al cinema con La primavera della mia vita, di cui sono protagonisti, autori del soggetto e della sceneggiatura. Quasi superfluo aggiungere che ne curano anche la colonna sonora originale. Il film sarà in sala come evento speciale il 20, 21 e 22 febbraio.
“Prima ancora di scrivere I Mortali (il loro primo album a quattro mani, ndr) – raccontano Lorenzo Urciullo in arte Colapesce e Antonio Di Martino (Dimartino) – il nostro grande sogno era fare un film. Ci abbiamo lavorato durante il tour, raccoglievamo idee e prendevamo appunti sul telefono. Poi le abbiamo sviluppate insieme al regista Zavvo Nicolosi”.
Il film racconta la storia di due amici con un passato musicale in comune che si ritrovano dopo tanto tempo per un lungo viaggio, tra imprevisti e sorprese. Dopo la rottura del loro sodalizio e tre anni di silenzio, Antonio ricontatta Lorenzo per un nuovo e misterioso progetto. A fare da tramite la loro eccentrica agente Stefania (Stefania Rocca), che riesce a convincere Lorenzo a raggiungere Antonio in Sicilia. Scoprirà così che Antonio è entrato a far parte dell’Antico Ordine Semenita, un ambiguo gruppo ambientalista new age, da cui ha ricevuto l’incarico di scrivere un libro sui luoghi leggendari della Sicilia. Per farlo,i due amici dovranno imbarcarsi in uno spericolato quanto temerario viaggio alla scoperta di posti inconsueti dell’isola, abitati da personaggi bizzarri e strampalati (non mancano gli special guest musicali da Madamme a Brunori SAS fino a Roberto Vecchioni). Lungo il percorso, rocambolesco, surreale, poetico, Antonio e Lorenzo faranno i conti con il loro passato e con sé stessi. Con un finale tutt’altro che prevedibile.
“Un road movie sull’amicizia – spiegano con la loro innata propensione all’ironia i due artisti -. Una via di mezzo tra Jodorowsky e Franco e Ciccio, in una Sicilia che volutamente abbiamo scelto fosse inconsueta.