Castello di Caltagirone

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Il castello era ubicato nella parte sommitale dell’abitato di Caltagirone (attuali via Castello e via Serbatoio); la posizione dominante gli attribuiva l’agevole funzione di controllo del centro abitato sottostante, delle valli aperte verso il Simeto e la piana di Catania da un lato e quelle verso il fiume Gela dall’altro.
Nel 1150 ca. – Idrisi ricorda il centro abitato con il toponimo arabo di Qal’at-al khanzaria (la ‘rocca dei cinghiali‘) o hisn al-ganun (la ‘rocca dei geni‘).
Nel 1239 – il castello demaniale di Caltagirone viene citato, con altri castelli, nelle lettere lodigiane del 17 novembre 1239, anno in cui presumibilmente il manufatto architettonico nelle sue parti principali si mostrava già completato; verrà incluso nel novero dei castra exempta e rimarrà, come la città, di regio demanio.
Nel 1256 viene danneggiato o distrutto nel corso di una rivolta contro Manfredi.
Nel 1409 – a Caltagirone sussiste solo una turris demaniale ridotta a domus plana (semplice residenza smilitarizzata), nella quale si conservavano tuttavia tre balestre e due bombarde, una di ferro e l’altra – rotta – di bronzo.
Al 1415 – è nuovamente attestata la turris.
Nel 1440 – si costruiscono una sala ed una camera.
Gia alla metà del XVIII secolo sussistono solo alcune rovine.
All’inizio del XX secolo non rimangono che poche rovine.
Del castello non si è conservata alcuna sussistenza e sulla sua area all’inizio del XX secolo è stato impiantato un grande serbatoio idrico.


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