Baucina

Pur non essendone stato individuato l’etimo si suppone che sia vicino all’arabo ‘bocin’. Con questo termine si suole indicare nella lingua araba uno strumento musicale, specificamente una tromba; non si comprende per quale ragione si debba dare tale nome ad una località. Si può ipotizzare, come è stato già fatto, che una tromba sia stata trovata nel luogo dove oggi sorge Baucina e che questo abbia determinato l’attribuzione del nome. Baucina è stata fondata su un dosso nella montagna detta del “Cane” a metri 560 di altitudine; dapprincipio era inserita “nella diocesi e comarca di Palermo” -come scrive l’Amico nel Lexicon Topographicum Siculum- e “appartenevasi al Grande Spedale di Palermo”. Intorno alla prima metà del XVII secolo, il territorio di Baucina veniva ceduto in feudo alla famiglia Migliaccio che proveniva da Firenze. Possiamo leggere questo evento attra­verso il resoconto di De Spuches: “Il re Filippo IV concesse a Don Martorio Migliaccio, conte, marchese di Montemaggiore, ai suoi eredi e successori il titolo di “Principe sulla terra nominata di Baucina, erigendo questa terra in Principa­to”; era il 26 ottobre 1626. Dalla famiglia Migliaccio il titolo passava poi alla famiglia Termine e, da questa, a Biagio Licata. Baucina si distinse per il contributo di uomini e mezzi dato alla causa dell’Unità d’Italia quando, nel 1860, era sotto il governo di Salvatore di Salvo. La bandiera di Baucina sventolava sulla barricata di Porta Maqueda. Baucina possiede due chiese di notevole valore artistico: la chiesa Madre dedicata a Santa Rosalia e la chiesa del Collegio di Maria. La chiesa Madre fu fondata nel 1770 dal barone Francesco Calderone; l’interno si apprezza per la finezza artistica degli altari e per le opere d’arte che vi sono custodite, tra cui un crocifisso ligneo della scuola di Salvatore Bagnasco. La chiesa del Collegio di Maria ha tra le altre cose il privilegio di conservare le spoglie di S. Fortunata, patrona e protettrice della città.