Le indagini sul suo etimo hanno scatenato le più bizzarre interpretazioni. V. D’Amico lo individua in “Bayaria” (altro nome del fiume Eleuterio), qualcun’altro invece in “Baccaria” da ricollegarsi ai riti dionisiaci, testimoniati dalla presenza di un tempio in onore di Bacco e da una vite nello stemma della città. Il Fazello da parte sua sostiene che il nome ha un origine saracena ed indica un terreno sabbioso e friabile; il Di Marzo pensa invece che derivi dalla trasformazione di “Vaccaria” o “Baccaria”, poiché nel suo territorio erano allevati una grande quantità di armenti. Nomi arabi come “bab-el-gherid” o “bahariah” (rispettivamente “porta del vento” e ” marittima”) sono pure possibili ma l’ipotesi più suggestiva è quella di un’origine punica del nome accreditata dall’esistenza in epoca arcaica di un insediamento punico-fenicio sul vicino colle della Porcara. Se l’ipotesi fosse confermata il nome fenicio “Bavaria” e quello punico “Baharia” potrebbero spiegare la forma vernacola, ancora nell’uso, “Baaria”. Fino alla metà del XVII sec., dove oggi sorge la Città di Bagheria, esistevano solamente vaste estensioni di agrumeti e di oliveti. Giuseppe Branciforti, principe di Butera, disdegnato dagli intrighi della corte palermitana, decise di ritirarsi nel suo feudo e vi eresse l’impianto di villa Butera attorno a cui si formò poi un centro abitato. Quando, nella prima metà del ‘700, la situazione politica tornò tranquilla, altri due principi, di Cutò e di Cattolica, costruirono nella zona le loro residenze, il secondo fece addirittura deviare il vecchio corso della Consolare, per farlo passare più a nord, vicino alle sue proprietà. Fu allora che il nuovo principe di Butera, Salvatore Branciforti, portò al casato altri capitali e nuovo prestigio. Fece stilare un piano regolatore per lo sviluppo successivo di un centro urbano e ristrutturò la villa, dandole un ingresso principale sul fronte nord, ed uno scenografico viale di accesso, il corso Butera: si era nel 1769. A Bagheria la moda della villeggiatura iniziata dai Branciforte sarà seguita dai Palagonia, dai Valguarnera, dai Comitini, dai Larderia, che compreranno tutti dai Butera vasti appezzamenti e costruiranno le loro residenze ancora oggi esistenti. Nel 1770 Salvatore Branciforte aveva già tracciato il tessuto urbano della cittadina secondo uno schema ortogonale tutt’ora esistente, i cui assi sono corso Butera e corso Umberto. Bagheria si configura così secondo un rigido tessuto urbano a scacchiera, risultato di una pianificazione e di una volontà determinata e cosciente.
Per altre info visita il nostro sito www.bagheriaonline.com |
|
Visualizzazione ingrandita della mappa