Riforme, crisi economica e difesa dei valori della Costituzione. Sono questi i tre punti cardine del discorso, di mezz’ora, di insediamento del nuovo capo dello Stato, Sergio Mattarella di fronte alle Camere.
Il presidente ha assicurato di voler ricoprire il suo ruolo con terzieta: “L’arbitro sarà imparziale – ha evidenziato – ma i giocatori lo aiutino con la loro correttezza“. Mattarella ha sottolineato la necessità di proseguire nel solco delle riforme. “Auspico – ha sottolineato – che il perrcorso delle riforme si porti a compimento” con l’obiettivo di “rendere più adeguata la nostra democrazia”.
Diversi passa
Il presidente eletto della Repubblica Sergio Mattarella ha giurato in Aula Montecitorio. Al suo arrivo è stato accolto da un lungo applauso.
“Avverto pienamente la responsabilità del compito che mi è stato affidato”. E’ questo uno dei primi passaggi del messaggio alle Camere del nuovo Presidente della Repubblica. “L’unità rischia di essere difficile, fragile e lontana, l’ impegno di tutti è a superare le difficoltà degli italiani” ha anche detto Mattarella. “La lunga crisi ha inferto ferite e prodotto emarginazione e solitudine, tante difficoltà hanno colpito occupazione e creato esclusione” ha sottolineato il neo capo dello Stato. Quelli economici sono “punti di un’agenda esigente, su cui viene misurata la distanza tra istituzioni e popolo. Dobbiamo scongiurare il rischio che la crisi intacchi il patto sociale sancito dalla Costituzione” ha continuatoì sottolinenando che “L’urgenza delle riforme istituzionali e economiche deriva dal dovere di dare risposte efficaci alla comunità”.
Ecco altri passaggi importanti:
“Mi impegno a confermare il patto Costituzionale che ha mantenuto il paese unito e riconosce i diritti costituzionali e il patto di unità sociale che impegna a rimuovere gli ostacoli che limitano le libertà e l’uguaglianza”.
“Al consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita da alimentare a livello europeo. Il governo ha opportunamente perseguito questa strategia”.
“I cittadini chiedono trasparenza e coerenza nelle decisioni”.
“La democrazia non è una conquista definitiva”.
“Questo Parlamento presenta elementi di cambiamento: la più alta percentuale di donne e tanti giovani. Un risultato prezioso che troppo volte la politica stessa finisce di dimenticare”.
“Siamo tutti chiamati ad assumere la responsabilità primaria di riaccostare gli italiani alle istituzioni. Bisogna intendere la politica come bene comune, patrimonio di ognuno e di tutti. E’ necessario ricollegare le istituzioni a quei cittadini che le sentono estranee”.
“Nel linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del Capo dello Stato bel ruoo di un arbitro, del garante della Costituzione. E’ un’immagine efficace. All’arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L’arbitro deve essere e sara’ imparziale”.
“La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste nella sua applicazione, nel viverla giorno per giorno”. (Ansa)