Altofonte

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AltofonteAltofonte occupa una magnifica posizione, domina la valle dell’Oreto ad appena 11 Km da Palermo di fronte a Monreale. Ecco quanto diceva Domenico Sciortino nell’opera che scrisse su questo piccolo centro: “Sopra una collinetta amenissima che a sette miglia distìnte da Monreale sì eleva in fondo alla Valle oretea, biancheggia un bel gruppo di casette che dalla voce anglica ‘parli’ che corrisponde al ‘viviarum’, è chiamato Parco. Il nome ci spiega a meraviglia l’uso al quale fu destinato in origine questo bel sito, cioè a sollazzo dei principi normanni”. Altofonte fu quindi riserva di caccia di re Ruggero il Normanno ed originariamente si chiamava Parco, nome che mantenne fino al 1930, data che corrisponde approssimativamente al periodo in cui Domenico Sciortino scriveva. Fu il monastero di Santa Maria d’Altofonte a dare il nome nuovo al centro: questo non era che il palazzo reale dove era nato Pietro II d’Aragona, adattato poi a monastero dai monaci cistercensi che ag­giunsero al nome fontana grandedel santo cui dedicarono il luogo, un attributo che richiamasse le ricche sorgenti della parte alta del paese. Di questo monastero si occupò l’Amico che scrisse: “Alto Fonte che da il soprannome ad un famoso monastero dei cistercensi, detto di Santa Maria, è abbondantissimo in acque e perché in un luogo elevato verso sud-ovest dicesi “alto ” ed irriga le estesissìme terre sottostanti. Era chiuso un tempo da un “parco” con il quale nome si appella oggi dagli abitanti il villaggio vicino “. La chiesa del monastero, che è anche la chiesa Madre, fu rifatta nel 1618 per iniziativa del cardinale Scipione Borghese, nipote di Paolo V, il quale era in quel periodo abate del monastero. La chiesa conserva una statua lignea settecentesca di S. Anna, il suo altare maggiore è ricco eli marmi e su un altro altare è scolpita a bassorilievo l’immagine della Madonna di Altofonte, l’opera risale probabilmente al XIV secolo. Rimane dietro la chiesa l’antica cappella del Palazzo, che risale al XII secolo. Qualche decennio fa la chiesa ha subito degli impropri restauri. L’interno è ad una sola navata e presenta una cupoletta appoggiata su un alto tamburo.


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