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A sostenerlo è Filippo Virzì dell’Ugl Creativi.
“Riaprire dopo un anno di chiusura senza avere i titoli di richiamo corrisponde ad un suicidio – spiega Virzì – non tutti conoscono il mondo dell’esercizio cinematografico e del suo indotto occupazionale, mancano i tempi per una adeguata campagna promozionale, i bar interni ai cinema non possono aprire, il coprifuoco alle 22,00 limita gli spettacoli, le condizioni sono sfavorevoli, i mancati incassi al botteghino potrebbero sancire la morte definitiva delle sale stesse”.
“ Per una reale ripartenza – conclude Virzì – , urge una vera programmazione, regole esigibili con gli adeguati indennizzi, ricordiamo che ancora molti esercenti attendono ancora di ricevere i ristori dell’anno scorso, è inaccettabile”.






