Teatro: riapre il Libero a Palermo, con “Romeo e Giulietta”

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Da martedì 18 a sabato 21 maggio, alle 20

Il Teatro Libero riapre i battenti e riparte dai giovani: dal 18 al 30 maggio, nella storica sede di piazza Marina, tre spettacoli accoglieranno il pubblico dopo il lungo stop legato all’emergenza Covid. Si comincia con il debutto di una nuova produzione: da martedì 18 a sabato 21 maggio, alle 20, in scena Romeo e Giulietta, spettacolo tratto da Shakespeare e scritto e diretto da Salvo Dolce, artista residente del Libero, con Matteo Anselmi, Giada Costa, Luigi Maria Rausa e Giuseppe Vignieri.

Si continuerà con una compagnia palermitana, Barbe à Papà Teatro, che porterà in scena dal 26 al 30 maggio, sempre alle 20, Il Coro di Babele, secondo momento della collaborazione nata con il bando “Per un teatro necessario”, che ha permesso al Teatro Libero di avviare attività di coproduzione con alcune realtà del territorio. Spazio anche alle famiglie con bambini, con Mignolina Rap, (23-24 maggio, ore 17) , spettacolo per i piccoli dai 3 ai 7 anni: una favola tratta da Andersen nella rilettura di Enrico Falaschi.
“Romeo e Giulietta non è soltanto una delle più amate storie d’amore, ma è il dramma degli scontri, dei contrasti: il conflitto generazionale che vede contrapporsi padri ai figli, vecchi ai giovani, il contrasto tra legge e sentimento, tra desiderio umano e incompatibilità sociale, tra la vita e la morte che determina la più intensa risonanza poetica. Tutta l’opera, anche nel suo linguaggio sia poetico che volgare, riverbera di scontri e contrasti su cui si regge l’architettura del dramma, e il rapido passaggio da uno stato all’altro mette in risalto la loro potenza”, afferma Dolce. “Si tratta di uno dei tre progetti della trilogia shakespeariana che abbiamo provato nel corso di questi mesi di chiusura – spiega il direttore artistico del Teatro Libero, Luca Mazzone – .
Ripartiamo dai giovani, dal territorio e dall’idea di creare una compagnia stabile capace di affrontare più testi di uno stesso autore in un processo non soltanto di creazione, ma anche di formazione e ricerca”. (ANSA)

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