Sicilia: La pesca, patrimonio d’amare

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La pesca è da sempre una delle realtà caratterizzanti delle zone costiere e la Sicilia non fa eccezione: quest’attività per secoli ha costituito il settore principale della nostra economia, Sicilia: La pesca, patrimonio d'amarecontribuendo allo sviluppo di peculiari modelli sociali; alcuni sono ancora attuali, soprattutto nei borghi marinari e nelle isole minori, altri sono divenuti parte integrante delle tradizioni locali. Ma il pesce non è solo una risorsa economica o un paradigma culturale: i prodotti dei nostri mari sono stati riconosciuti parte integrante, se non fondamentale, della rinomata dieta mediterranea, sinonimo di equilibrio nutrizionale e buona salute. Fra tutte le specie ittiche che popolano le nostre acque, un gruppo presenta caratteristiche particolarmente benefiche: si tratta del pesce azzurro, un insieme identificabile dalla caratteristica pigmentazione sul dorso, molto eterogeneo per dimensione, aspetto, stagionalità e perfino metodo di cattura, di cui fanno parte a pieno titolo ricciole, acciughe, sardine, lampughe e tonni. Gli studi su queste specie hanno evidenziatoSicilia: La pesca, patrimonio d'amare effetti positivi nella prevenzione di patologie cardiovascolari e le loro carni sono ricche di Omega-3, vitamine A e B e minerali come calcio, potassio, ferro e fosforo. Il tutto con un ristretto apporto calorico, dipendente in massima parte dalle modalità di cottura e conservazione, ed un prezzo generalmente molto contenuto. Nella tradizione siciliana sono presenti molte ricette che contemplano l’impiego di pesce azzurro ma è importante assicurarsi che la materia prima sia fresca; fra i possibili segnali d’allarme ci sono una scarsa consistenza delle carni e l’opacità dell’occhio. Sia per le caratteristiche nutrizionali sia per l’importante ruolo che riveste nell’economia locale, il Dipartimento degli interventi per la pesca della Regione Sicilia si è da lungo tempo impegnato a promuovere il consumo del pescato nostrano ed al contempo proteggere questo patrimonio vivente, insidiato dall’eccessiva domanda dell’economia globale. In particolar modo, si è accertata la necessità di far rispettare rigidamente la stagionalità delle specie pescabili, onde evitare intralci al ciclo riproduttivo dei pesci.

 

Scritto da Gianbattista Bufardeci (Assessore regionale risorse agricole e alimentari) per la rivista POTPOURRI (Fotografia arte e cultura) trimestrale N°3 di luglio 2010

[ Fotografie di  Gianni Nuccio ]

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