Peschereccio Mazara del Vallo sequestrato da tunisini

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E’ appena giunto al porto di Sfax, in Tunisia, il peschereccio di Mazara del Vallo “Anna Madre”, sequestrato nella notte da militari di una motovedetta del paese nordafricano mentre si trovava in acque internazionali. Lo conferma l’armatore Giampiero Giacalone il quale, nell’evidenziare che si sta lavorando a livello diplomatico per giungere al rilascio del motospesca e del suo equipaggio, ribadisce che a bordo si trovano “tre tonnellate di gamberi e cento chili di pesce misto, specie ittiche che non si pescano nelle acque tunisine e già questo dovrebbe indurre alla riflessione che il nostro equipaggio non pescava nelle acque tunisine dove si catturano triglie”.

Il peschereccio mazarese “Anna Madre” è stato sequestrato nella notte da una motovedetta tunisina mentre si trovava in acque internazionali, a sud di Lampedusa. A bordo dell’imbarcazione sono saliti cinque militari tunisini armati che hanno rinchiuso in una cabina il comandante, Giacomo Giacalone, hanno assunto il comando e invertendo la rotta si stanno dirigendo verso il porto di Sfax, dove dovrebbero giungere fra circa cinque ore. A dare la notizia è Giampiero Giacalone, uno degli armatori dell’imbarcazione che appartiene alla società “Pesca giovane srl”. Il peschereccio era già sfuggito a un tentativo di sequestro, sempre ad opera di militari tunisini, lo scorso 2 agosto, mentre si trovava sempre in acque internazionali.
“Questo sequestro è da esaminare a fondo perché ha tutta l’aria di una ritorsione essendo stato lo stesso natante già oggetto di precedenti tentativi di sequestri”. Lo dice il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi, in merito al sequestro del motopesca Anna Madre avvenuto questa notte in acque internazionali.
“È l’ennesimo atto ostile che i nostri natanti subiscono nel Mediterraneo. E ciò non è più tollerabile. Non è possibile – aggiunge Cristaldi – che in acque internazionali, nelle quali tutti possono pescare, un natante venga sequestrato, con il rischio per la sicurezza degli uomini a bordo e danni economici ingenti. Il Governo italiano intervenga immediatamente per il rilascio dell’equipaggio e del natante. Questa è la priorità. Ma non è più rinviabile un tavolo di concertazione con i paesi rivieraschi per evitare simili episodi”.(ANSA)

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Author: Redazione

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