Mostre:fasti e declino liberty a Palermo

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Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento Palermo fu la capitale del liberty. Grande protagonista dell’art noveau era l’architetto Ernesto Basile. Molte testimonianze architettoniche di quel periodo non sono sopravvissute all’opera demolitoria del “sacco di Palermo”. Se ne sarebbe persa la memoria se non fosse sopravvissuta negli archivi fotografici, come quello con oltre cinquemila scatti di Girolamo Manetti Cusa, scomparso nel 1970. Scatti in mostra da ieri 27 dicembre allo Steri.

fasti e declino liberty a Palermo
fasti e declino liberty a Palermo

Manetti Cusa, allievo di Basile, era a sua volta un ingegnere, attivo tra gli anni Dieci e Sessanta del Novecento, molto impegnato nella progettazione di opere e di edifici residenziali. Ma era anche un fotografo curioso e attento alle innovazioni architettoniche del suo tempo. I due versanti professionali – quello del progettista e quello del fotografo – si ricompongono ora nella mostra, curata da Girolamo e Sveva Alagna, che espone una cinquantina di immagini e un centinaio di progetti e di disegni.
Raccontano i fasti del liberty, caratterizzato dalla prosperità imprenditoriale e dalla ricchezza artistica e culturale, e il suo ridimensionamento cominciato negli anni Venti e definitivamente archiviato nella fase della ricostruzione postbellica.

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