Apre il Caffè del Teatro Massimo

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150656095-5187753b-1ec3-4a44-9c56-f9524b44f3bbIl teatro Massimo apre alla città un altro pezzo della sua storia. Stavolta si tratta del caffè- ristorante al piano terra, il caffè della Belle Époque frequentato fin dagli inizi del Novecento dal pubblico elegante dell’opera, e che in passato ha ospitato anche il Circolo della stampa. Da domani torna a vivere grazie a due aziende, la Coop culture guidata da Letizia Casuccio per l’area centro-sud, che gestisce oltre 250 siti tra cui il Colosseo, la Domus Aurea, Pompei, Ercolano e il palazzo Ducale di Venezia, e la siciliana C.O.T. ristorazione, società cooperativa diretta da Emanuele Ribaudo, che si occuperà della buvette- ristorante, dove saranno proposti menu dedicati alle eccellenze del territorio.
A dirigere il caffè sarà Alberto Coppola, e in cucina ci sarà Ferdinando Napoli, che è stato lo chef del Kalhesa e de La Scuderia. «Non è la prima volta che mi dedico alla riscoperta di un luogo storico- dice Alberto Coppola- e il Massimo è un simbolo della città, il più visitato di Palermo. Noi puntiamo a raggiungere tre tipi di utenze: quelli che seguono gli spettacoli, i visitatori del Teatro e tutti i palermitani che entrando dal giardino potranno godersi una parte del Teatro».
Gli spazi comprendono circa 600 metri quadrati coperti e altri 300 nel giardino antistante l’ingresso:riguardano la sala quadrata, che ospiterà il bookshop e le postazioni multimediali, l’area free wireless e attività per bambini e il vasto salone adiacente con le volte a crociera, proprio sotto il foyer, ora adibito a caffè ristorante. E nel vasto salone l’architetto Giuseppe Marsala ha curato la prima iniziativa, l’allestimento di foto storiche provenienti dall’Archivio del Massimo, che poi varieranno, a rotazione, e ci saranno anche bozzetti di Santuzza Calì e Lele Luzzati.
Il caffè sarà aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 24, per offrire un luogo flessibile con un’offerta di iniziative culturali, incontri, presentazioni di libri e concerti realizzati in stretta collaborazione con la Fondazione. «Si recupera un altro pezzo del Massimo, si apre un altro cancello in collegamento ideale con la città- ha detto il sovrintendente Francesco Giambrone- è un bel segnale che un gruppo di imprenditori abbia raccolto questa nuova sfida che porterà a una ricaduta economica e un notevole miglioramento e incremento dei servizi».
Un investimento complessivo di circa 300 mila euro, che mette la parola fine alla gara bandita all’inizio del 2013. E Letizia Casuccio, direttore generale della Coopculture, sottolinea che «si tratta di un investimento crescente, e che permetterà, a regime, di dare occupazione a trenta persone, tra personale fisso e stagionale». (repubblica)

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