Un gelato che emoziona. È quello dell’artigiano gelatiere Antonio Cappadonia

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Trova collocazione al civico 29 della prestigiosa piazzetta Bagnasco unendosi all’altra di via Vittorio Emanuele 401, la nuova gelateria di Antonio Cappadonia.

Una seconda “stazione del gusto”, così ama definirla lui stesso, che ha appena aperto i battenti per raccontare con ancora maggiore forza il gusto di una sicilianità che l’arte di Antonio Cappadonia esprime attraverso i suoi gelati. Una forza che arriva al pubblico attraverso quei colori, profumi e sapori genuini della nostra terra che sanno di tradizione, raccontati attraverso una quotidiana ricerca e sperimentazione.

La presentazione si è svolta a Palazzo Drago, a pochi passi dalla gelateria di via Vittorio Emanuele, in un contesto storico suggestivo ed emozionante quanto l’atmosfera che si è creata attraverso i racconti di Antonio Cappadonia, accompagnati dalla degustazione offerta ai presenti, golosa anticipazione della bontà che si possono trovare in entrambe le gelaterie. Per fare solo un paio di esempi, il profumatissimo mandarino tardivo di Ciaculli o il freschissimolimone, gusto preferito di Antonio Cappadonia, anche perché legato alla sua infanzia, al territorio e alla tradizione contadina.

«Per me fare il gelato bene è un atto di verità – spiega Antonio Cappadonia – che parte dal rispetto verso la materia prima e verso i contadini, in un approccio continuo al gusto. Nella tradizione ci sono le basi, c’è la conoscenza del lavoro; nell’innovazione lo sviluppo e la crescita. Ci tengo a  ricordare che tutti i nostri sforzi sono frutto di un lavoro di squadra che mi vede affiancato dall’amico Donato Didonna e da tanti altri che, a vario titolo, ogni giorno creano quella sinergia che ci consente di raggiungere sempre più alti livelli qualitativi. Quello che ci auguriamo è che Palermo e pian piano la Sicilia siano solamente le prime stazioni di questo percorso che trasmette l’opera e lo sforzo di una Isola produttiva, tesa a realizzare un prodotto di eccellenza».

E, mentre sullo schermo scorrono le immagini del video realizzato da Pucci Scafidi per raccontare Antonio Cappadonia e il suo profondo rispetto per la natura che gli regala i frutti migliori,  ecco il flusso di memoria offerto dall’ospite d’onore, Mary Taylor Simeti, la giornalista del “Financial Times” che nel 2009 lo intervistò, non immaginando nessuno dei due la risonanza che avrebbe avuto questo articolo.

«Ho conosciuto Antonio tanti anni fa in occasione di un laboratorio del gusto alla Fiera del Mediterraneo. Essere, quindi, qui è per me una grande soddisfazione –  afferma la Taylor Simeti – sia perché l’articolo è stato importante sia perché finalmente a Palermo c’è il gelato di Cappadonia e non devo arrivare a Cerda per gustarlo. Quando, anni fa, proponevo di scrivere della Sicilia nessuno voleva investirci. Oggi, anche grazie a persone come lui, non si scrive solo del bellissimo patrimonio artistico di questa Isola, ma anche di chi, usando prodotti di primissima qualità, hanno favorito questo cambiamento».

Creare gelato per Antonio Cappadonia significa “artigianalità, cultura, passione”.

«Per fare questo – afferma – devo continuare a studiare, ricercare, mettermi alla prova, esplorare luoghi e persone. Sono un gelatiere, un cercatore, un artigiano. Ruota tutto intorno alla materia prima. Oltre a rispettarla, la scelgo perché voglio dare dignità ai produttori, mi metto in ascolto, aspetto i tempi giusti. Devo emozionarmi per emozionare».

Un gelato che parla da sé e che non ha eguali proprio perché sulla qualità data dalla scelta dei prodotti del territorio non si discute. C’è e si sente.

Era, quindi, inevitabile, bissare il successo della prima stagione che ha dato modo di rafforzare il suo rapporto con coloro i quali conoscono e sanno apprezzare, anche perché la cercano, la qualità.

Un percorso a tappe, quello di Antonio Cappadonia, lastricato di successi meritatamente raccolti. L’ultimo in ordine di tempo i “Tre Coni”, primo e unico riconoscimento, assegnato in Sicilia dal Gambero Rosso il 21 gennaio 2019 nell’ambito del Sigep di Rimini, per premiare le eccellenze del settore delle gelaterie.

In tanti hanno voluto intervistarlo forse anche per carpire – invano – qualche segreto della sua arte. L’unico ingrediente noto, anche perché fa fatica a nasconderlo, è la passione.

Sembra lontano nel tempo, ma sono fortemente presenti nel cuore di Antonio Cappadonia, oltre all’intervista rilasciata a Mary Taylor Simeti anche quella a Joe Ray per il “Wall Street Journal” e l’altra a Faith Willinger per “La Cucina Italiana” (Edizione USA). Non certo gli unici giornalisti a fargli visita a Cerda per dedicargli articoli che fanno comprendere perché sia considerato un simbolo della gelateria siciliana.

Quasi impossibile, però, che Antonio Cappadonia si vanti di tutto questo, chi lo conosce lo sa, essendo l’umiltà la cifra della sua persona. Qualità che inevitabilmente si trasforma in gusto e arriva al cliente che lo scopre attraverso il risveglio delle papille gustative. Non a caso nel maggio del 2009 viene scelto per preparare il gelato per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita a Gibellina. Lo stesso anno in cui riceve una benemerenza civica come “Ambasciatore ed esponente di primo piano della tradizione gelatiera siciliana”.

Nel caso di Cappadonia, poi, quando parliamo di innovazione dobbiamo pensare anche alla creatività. Ne è dimostrazione il gelato da lui ideato, nell’ambito dello Sherbeth 2012, al gusto della legalità. Parliamo di “Miele, profumo di Libertà”, creato con prodotti coltivati su terreni confiscati alla Mafia. Indimenticabile, poi, per chi lo ha gustato, il gelato preparato in estate nella Neviera di Piano Principessa, sulle Madonie. Un appuntamento annuale del CAI di Polizzi Generosa al quale non mancare, ogni terza domenica di luglio.

Come direttore tecnico dello Sherbeth Festival, nel 2015 ha seguito la migrazione dell’evento da Cefalù a Palermo, con 45 gelatieri da lui selezionati da tutto il mondo, e 400mila visitatori nell’edizione 2017.

Il 24  marzo del 2017, su sua proposta, l’Amministrazione comunale di Palermo ha intitolato la piazza interna allo “Spazio Quaroni”, in via Maqueda, a Procopio Francesco Cutò, nato a Palermo nel XVII secolo, primo ambasciatore del gelato di tradizione siciliana nel mondo, fondatore a Parigi dello storico Café-Glacier “Le Procope”, oggi monumento di Francia.

Per l’edizione 2018 dello Sherbeth, invece, ha creato il Gelato dell’integrazione, al gusto di ficodindia e datteri.

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