Riserva Naturale Orientata – Capo Rama

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La Riserva Capo Rama sorge su una piattaforma di abrasione sommitale che si è formata a seguito dell’azione di erosione legata alle variazioni del livello del mare che si sono verificate durante il Quaternario. rocce_calcaree_di_et_mesozoicaNell’area affiorano rocce calcaree di età mesozoica (Trias sup. – Lias inf.), risalenti a circa 200 milioni di anni fa che si sono depositate sul fondo del mare, in un ambiente di piattaforma carbonatica e di laguna, e sono successivamente emerse a seguito delle spinte orogenetiche che hanno portato alla formazione della Sicilia. Le rocce sono ricche di fossili, fra i quali prevalgono i gusci dei Megalodonti, Lamellibranchi di grandi dimensioni e tipici fossili guida del Triassico, oltre a resti di gasteropodi marini, di coralli e di altri organismi incrostanti che popolavano i fondali marini. Macchia a Palma nana con fioritura di Ginestra spinosaIn queste rocce è stata individuata una ciclica successione stratigrafica, in cui si sono alternati periodi di emersione e di immersione e vari ambienti di deposizione. La spianata è interessata da morfologie carsiche dovute ai processi di dissoluzione del carbonato di calcio operati dalle acque arricchite di anidride carbonica. Tali processi carsici hanno dato origine ai campi solcati e ai depositi di terre rosse che caratterizzano la superficie topografica e in cui sono cementati resti di molluschi terrestri, denti e frammenti di ossa appartenuti a grandi animali. La costa è alta e rocciosa (falesia); Capo Rama, palmeto e torrein essa si aprono alcune grotte dovute alla concomitante azione dell’erosione marina e della dissoluzione carsica. Il promontorio di Capo Rama è stato inserito nell’esclusivo elenco dei “Geositi” italiani. I “geositi” sono località di rilevante interesse geologico di alto valore naturalistico ed importanti testimoni della storia della Terra. Essi rendono “peculiari” i luoghi e le aree territoriali in cui sono inseriti per i loro specifici fattori fisici, morfologici, climatici e strutturali. Il geosito Capo Rama è stato dichiarato, dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ex APAT) Carsismo epigeodel Ministero dell’Ambiente, meritevole di tale riconoscimento per la presenza di un’importante facies geologica utile alla ricostruzione della geologia della Sicilia di circa 200 milioni di anni fa. A Capo Rama si ritrovano vestigia che attestano la presenza dell’uomo e l’utilizzo che nei secoli è stato fatto di questo promontorio: muretti a secco che tracciano geometrie tra la vegetazione arbustiva, resti di vetusti ripari che dimostrano un’antica frequentazione del sito, i segni più recenti di una cava di pietra, di una probabile calcara, della presenza di pagliericci, di attività agricole e pastorali.Un Falesia a Cala Porrofortino militare e una casetta in pietra e malta risalenti al secondo grande conflitto tramandano la memoria di un triste passato. Il manufatto più vistoso, divenuto il simbolo della Riserva, è rappresentato dalla torre di avvistamento che si innalza all’estremità di Capo Rama. La torre, che dal promontorio ha ereditato la denominazione, è stata una delle prime a sorgere sul litorale siciliano e rappresenta il manufatto più antico esistente nel territorio comunale di Terrasini. Fu Martino il Giovane nel 1405 a prevederne la costruzione in questo luogo che lo stesso Re di Sicilia individuò per Panoramala valenza strategica. La pianta circolare, le dimensioni modeste della struttura e la semplicità delle forme sono, infatti, caratteristiche architettoniche in uso nel XV secolo. La torre venne costruita per avvistare le imbarcazioni pirata e segnalarne la presenza attraverso i fani e risulta inserita in tutti gli elenchi ufficiali delle torri che costituivano il complesso e articolato sistema di avvistamento costiero. La torre di Capo Rama faceva parte delle 11 torri controllate dal Senato della Città di Palermo, di cui rappresentava anche la più occidentale. Al suo interno prestavano servizio due guardiani o torrari, Capo Rama, effetto delle onde sulla falesiama in alcuni periodi vi erano tre uomini, che si avvicendavano nella vigilanza. Anche se parzialmente diroccata, la torre conserva intatto il suo fascino e il suo valore storico e architettonico. La Torre è stata oggetto di due interventi di consolidamento, i cui progetti sono stati realizzati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Palermo: il primo nel 2005 al fine di mettere in sicurezza il manufatto (finanziato da Cepima e Panormedil), il secondo, iniziato nel 2007 e terminato nel 2008, ha reso possibile il recupero della volta e di tutta la struttura (finanziato tramite il progetto interregionale ” Turismo Verde “) .

Come arrivare:

La R.N.O. di Capo Rama si raggiunge, con l’automobile, percorrendo l’autostrada A 29 (Pa – Mazara del Vallo); si esce allo svincolo di Cinisi e si prosegue in direzione Terrasini. Dal centro abitato si imbocca la via Cala Rossa, seguendo le indicazioni si giunge alla Riserva.

 

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