Palermo, necropoli araba al Castello a Mare: scheletri alla luce del sole

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Giungiamo spesso, nei nostri vari articoli sulle tragiche condizioni di determinati Beni Culturali, alla conclusione che molti dei luoghi che abbiamo visitato, fotografato, ripreso e descritto siano ben oltre i limiti delle corrette condizioni di conservazione e fruizione (quando è possibile parlare di ‘fruizione’).

castello_a_marePurtroppo, più passa il tempo e più avanziamo nelle ricerche e nei nostri sopralluoghi, più ci rendiamo conto che non c’è limite al peggio. Tale breve introduzione è indispensabile per iniziare a descrivere ciò di cui siamo stati testimoni all’interno del parco archeologico del Castello a Mare di Palermo, inaugurato proprio lo scorso 5 agosto 2009. All’interno dell’area, nella zona adiacente al sentiero diretto all’uscita, accanto al mastio arabo, giace a cielo aperto e senza alcuna salvaguardia la necropoli di rito musulmano. Fin qui potrebbe non esserci alcuna eccezionalità: molte sono le sepolture lasciate, purtroppo, all’aria aperta anche in siti ben più importanti. Purtroppo, però, alcune delle tombe in questione contengono ancora i resti dei corpi ivi seppelliti.
In merito, abbiamo ricevuto la segnalazione di una ragazza sul social network Facebook, Marisa Caruso, la quale ci ha inviato un’immagine della zona della necropoli scattata proprio ad agosto, ovvero poco dopo l’apertura al pubblico del parco. Con l’immenso rammarico di chi vede dei resti umani giacere sulla nuda terra, o anche sparpagliati come si trattasse di tutto, fuorché di ossa umane, a distanza di circa cinque mesi, dobbiamo purtroppo segnalare che gli scheletri, ormai solo parzialmente intatti ma ben riconoscibili come umani, si trovano ancora lì. Rispetto alla fotografia inviataci da Marisa Caruso, il luogo si presenta adesso inverdito dalle erbacce, ed è facile immaginare che le tombe aperte e con dentro quei resti si trasformino in delle pozzanghere, durante le piogge.
Non crediamo vi sia molto altro da aggiungere. Se risulta interessante e curioso visitare o scoprire un edificio, una costruzione, dei mosaici, delle statue o delle tombe stesse, o aver a che fare e parlare con le persone in quanto scrigni ricchi di umanità e saperi che possono arricchirci ed arricchire, meno piacevole è senz’altro trovarsi innanzi a simili assurdità, per cui un uomo, solo perché morto da secoli (e non vogliamo essere così cattivi da insinuare che si tratti di uno scempio dovuto anche all’appartenenza musulmana della necropoli) meriti di rimanere dove è stato trovato.

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