L’ambiente e i cambiamenti climatici rappresentano una sfida globale per il futuro dell’umanità. Lo sostengono trenta intellettuali siciliani – professori universitari, sindacalisti, ricercatori – in un appello lanciato alla vigilia delle manifestazioni “In marcia contro il cambiamento climatico” che si terranno il 29 novembre.
Lo stesso giorno si terrà a Parigi una conferenza sulla convenzione delle Nazioni Unite sul clima. A Palermo il 26 e 27 novembre si terrà invece un convegno con l’intervento di esperti e studiosi. “Il sistema energetico fossile-nucleare globale – si legge nell’appello degli intellettuali – si è dimostrato inadeguato a rifornire di energia tutta la popolazione del mondo. Non c’è solo il problema dei cambiamenti climatici; bussa alle porte la questione dell’esodo ambientale, rappresentato da un cerchio crudele che unisce il global warming: siccità, deforestazione, scarsità di risorse, povertà e guerra”.
Il vertice di Parigi, aggiunge l’appello, dovrebbe assegnare alla sfida climatica anche la funzione di un’opportunità per un nuovo modello di economia basata sulle risorse naturali e sul loro riuso, recupero e riciclo. Gli scienziati ritengono infatti che “in assenza di misure di contenimento e/o riduzione delle emissioni, la temperatura globale media della terra aumenterà fino a 5 gradi entro il 2100”. Tra gli effetti dell’aumento di temperatura vanno annoverati l’incremento delle piogge a livello planetario, la riduzione della calotta di ghiaccio del Polo Nord che causerà tra l’altro un incremento del livello dei mari. Alle istituzioni politiche gli intellettuali siciliani chiedono di assumere come prioritarie le iniziative sul clima adottando “misure efficaci per limitare le emissioni di gas serra” e di aumentare le risorse per la ricerca, lo studio del clima, degli impatti, della mitigazione e delle tecnologie.
Author: Redazione
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